AVVISO - Si comunica ai Gentili Visitatori che Sabato 2 Dicembre 2023 la Quadreria del Pio Monte della Misericordia resterà chiusa al pubblico per lo svolgimento dell’Assemblea degli Associati. Sarà visitabile la SOLA Cappella L’intero complesso aprirà dopo la manifestazione. Ci scusiamo per il disagio. Il Coordinatore Rag. Vincenzo Furiano
 

Dipinti Archivi - Pio Monte Della Misericordia

Sala del Coretto

Di grande suggestione, questa piccola sala ha una doppia apertura: dal balcone si ammira la guglia di Cosimo Fanzago dedicata a San Gennaro nel 1631, e la cupola della Cappella del Tesoro di S. Gennaro; nella parete di fronte al balcone, un armadio di legno nasconde un coretto-matroneo, che si affaccia sulla Cappella, realizzato per

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Sala del Governo

La sala è la testimonianza del continuo impegno dell’Istituzione: come da statuto del 1603 tutti i venerdì i sette Governatori siedono attorno a questo tavolo per decidere sulle attività da attuare. La poltrona in rosso sottolinea la carica e il posto del Soprintendente. Il Segretario Generale siede con loro per stendere il verbale della seduta.

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Le opere della Misericordia
Michelangelo Merisi detto Caravaggio, 1607

L’enigmatico dipinto, tra i più importanti del turbolento pittore, in fuga da Roma dopo la condanna per omicidio, raffigura con grande realismo, in un intreccio di personaggi presi dalla strada, le attività di beneficenza dell’Ente, ispirate alle Opere di Misericordia corporale. E’ la  prima commissione per la decorazione della Chiesa del Monte, pagata 400 ducati.

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San Pietro che resuscita Tabithà
Fabrizio Santafede, 1611

Il dipinto narra l’episodio in cui l’Apostolo Pietro resuscita la caritatevole donna, e allude alle opere di dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati e vestire gli ignudi,concetti inseriti nello Statuto del Pio Monte della Misericordi, e compendiati nell’unica voce di soccorrere i poveri vergognosi. Santafede, principale esponente dell’arte tardo manieristica a Napoli, caratterizzata dalla presenza della

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Liberazione di San Pietro
Giovan Battista Caracciolo detto “Battistello”, 1615

Il soggetto richiama l’opera di Liberare i carcerati, attività praticata dall’Ente per la scarcerazione dei detenuti per morosità nel pagamento delle tasse, a causa di condizione di povertà.Primo grande seguace Caravaggesco, Battistello immerge le figure nella più cupa ambientazione: l’angelo prende per mano l’apostolo incredulo e lo accompagna fuori dal carcere mentre i soldati, in basso,

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Gloria dei Principi di Borbone
Francesco De Mura

Francesco De Mura, – Gloria dei Principi di Borbone (con tempietto), 1775 – Gloria dei Principi di Borbone (con obelisco), 1775 Bozzetti per l’affresco ad olio che il pittore realizza nella maestosa sala del Corpo Diplomatico di Palazzo Reale a Napoli rappresentanti le allegorie delle virtù di Carlo di Borbone e di Maria Amalia di Sassonia. Le

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L’Aurora e Titone
Francesco De Mura, 1763-1768

Francesco De Mura L’Aurora e Titone, 1763-1768 L’Aurora e Titone, 1763-1768 Studi preparatori, in due varianti con sottili differenze, per gli affreschi, perduti, eseguiti in una delle stanze da letto di Maria Carolina d’Austria e Ferdinando IV di Borbone nel Palazzo Reale di Napoli. Le composizioni mostrano, nei colori chiari e nelle figure prive di

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Incredulità di San Tommaso
Dirk van Baburen, 1617-20

Van Baburen, olandese attivo a Roma ai primi del Seicento, come altri artisti stranieri assorbe pienamente la lezione e il tema Caravaggesco, adattandoli ai suoi personali mezzi espressivi: il dipinto, infatti, si caratterizza per l’accentuata gestualità dei personaggi e i violenti colori sulle superfici dilatate.

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