Chi siamo

Il Pio Monte della Misericordia è un ente filantropico (Charity) fondato nel 1602 da sette giovani appartenenti a famiglie nobili napoletane, alcune delle quali ancora oggi esistenti.
Questi i loro nomi, incisi sulla lapide collocata nell’androne del Palazzo: Cesare Sersale, Astorgio Agnese, Giovan, Battista d’Alessandro, Giovanni Andrea Gambacorta, Geronimo de Lagni, Giovan Battista Manso, Giovan Vincenzo Capece Piscicelli.

Ha per scopo l’esercizio delle tradizionali Opere di Misericordia e di ogni altra opera di umana solidarietà, anche di assistenza socio-sanitaria, escluso ogni fine di lucro (art. 1 dello statuto).
Si prefigge anche la conservazione e la valorizzazione del proprio patrimonio storico, artistico ed archivistico, promuovendo altresì attività culturali (art. 2 dello statuto).

Sette sono sempre stati e sono tutt’oggi i “governatori” (eletti dall’assemblea degli associati) che compongono il “governo” (il consiglio direttivo) ai quali, per la durata di tre anni rinnovabili per altri tre anni, è affidata la gestione. Fra questi viene eletto il “soprintendente”.

Gli associati sono donne e uomini che, per tradizioni familiari e vita conforme agli insegnamenti del Vangelo, offrono garanzie per il perseguimento delle opere caritative, di cui il dipinto del Caravaggio è il “manifesto”.

Di particolare rilievo il ruolo delle donne ricoperto in questa Istituzione fin dal 1611, dopo appena nove anni dalla fondazione, quando i Governatori stabiliscono di ammetterle quali Dame Benefattrici, per meglio assistere le fasce deboli della popolazione. È solo però nel 1965 che l’Assemblea conferisce alle donne la qualità di Associate, dando loro anche il diritto al voto. Nel 2004, dopo quattro secoli, viene eletta la prima donna Governatrice e nel 2021 la prima donna Soprintendente.

La mission

La prima, prioritaria e irrinunciabile missione del Pio Monte della Misericordia è offrire aiuto a chi è nel bisogno (fare il bene); nondimeno i sette Fondatori, avendo affidato non a caso al Caravaggio il compito di rappresentare visivamente questa loro missione, hanno anche indicato la via della bellezza come valore da perseguire per “fare bene il bene”.

Oggi anche l’arte contribuisce a fare il bene di chi vive una o più delle “povertà” del nostro tempo:
– attraverso le visite al Museo: il biglietto di ingresso è un’importante fonte di finanziamento per le attività sociali
– attraverso le attività educative, divulgative, didattiche, inclusive, culturali : esse sono strumenti nei progetti per il contrasto alla povertà educativa dei bambini, l’integrazione degli immigrati, l’accompagnamento nella cura di alcune patologie psichiche e fisiche, la rigenerazione urbana.

Tutte insieme le risorse del Pio Monte della Misericordia – immobiliari, artistiche e archivistiche, umane – concorrono a raggiungere ogni anno importanti obiettivi sociali.

Il Pio Monte della Misericordia opera con una visione di lungo termine intervenendo su:

  • EDUCAZIONE e FAMIGLIA
    sostegno all’infanzia in povertà educativa ed economica;
    accompagnamento e sostegno nei percorsi scolastici obbligatori
  • SALUTE
    promozione delle diagnosi precoci e facilitazione nell’accesso ai servizi sanitari
  • NUOVE GENERAZIONI
    occupazione giovanile
  • INCLUSIONE
    percorsi inclusivi di integrazione sociale e lavorativa per persone in situazione di fragilità
    sostegno in situazioni di bisogno momentaneo o emergenziale
    rigenerazione urbana

Tutte queste attività vengono svolte impegnando risorse sia proprie (comodati d’uso, rendite da fabbricati e terreni, biglietteria museale, donazioni) che esterne (bandi) attraverso la creazione di partenariati ad hoc.
Il Pio Monte della Misericordia opera prediligendo lo scambio di esperienze, la collaborazione e la co-progettazione; a tal fine partecipa attivamente a reti territoriali, regionali e nazionali in ambito sociale e culturale (Assifero, Via dei Musei, Patto Educ-attivo, Legge 15 Regione Campania).

Le sette opere di misericordia
Seppellellire i morti
Visitare i carcerati
Dar da mangiare agli affamati
Vestire gli ignudi
Curare gli infermi
Dar da bere agli assetati
Ospitare i pellegrini