Conosciuta anche come ‘Pinacoteca’, la Quadreria è aperta ai visitatori che entrano nei luoghi ancora adoperati dalla Associazione. Un appartamento storico vissuto, dove, ad esempio, due volte l’anno si riunisce l’Assemblea Generale degli Associati e dove, tutti i venerdì si riunisce l’attuale Governo composto da sette Governatori che decidono le attività e i sostegni da offrire.
Nel corso dei secoli giungono numerose donazioni ed eredità: proprietà immobiliari e fondi rustici (che costituisce il patrimonio attuale dell’Ente) e molte collezioni d’arte, vendute fino al 1914 per ricavare risorse per la beneficenza.
Dal 1972 il Pio Monte della Misericordia apre per la prima volta le sue porte e rende visitabile il suo patrimonio privato, ammirato fino a quel momento solo dagli Associati o da pochi studiosi.
La collezione, che oggi è visibile a tutti, si compone di alcuni nuclei principali:
- la collezione del maggiore pittore attivo a Napoli nella seconda metà del ‘700, Francesco De Mura, il quale lascia al Pio Monte, essendo privo di eredi, tutti i dipinti, tra cui molti bozzetti, presenti nel suo studio.
- Il gruppo di dipinti provenienti dal lascito di Gennaro Marciano (1802), tra cui quelli di Massimo Stanzione e Mattia Preti.
- Il terzo nucleo appartienente alla donazione del 1933 fatta dal Barone Giuseppe Carelli, proveniente dal patrimonio di Maria Sofia Capece Galeota dei Duchi della Regina, che lasciò al Monte 31 dipinti, tra cui l’Autoritratto di Luca Giordano, i grandi ritratti equestri della famiglia di Tocco, il dittico tardo quattrocentesco e la Pietà di Andrea Vaccaro.
- Un quarto gruppo è costituito dall’insieme di tutte le altre eredità, donazioni o incarichi diretti dati agli artisti.
Dopo appena un anno dalla nascita del Ministero dei Beni Culturali, nel 1975, la collezione d’arte del Pio Monte della Misericordia riceve il riconoscimento di notevole interesse storico ed è oggi catalogato in 1007 schede (Modello OA) con un software informatico che segue gli standard dettati dall’ICCD, consultabile al http://www.polodigitalenapoli.it/
La cappella del Pio Monte della Misericordia, ancora oggi nel pieno esercizio delle sue funzioni religiose, fu costruita in una prima fase da Giovan Giacomo di Conforto (1604-1607), poi riedificata da Francesco Antonio Picchiatti (1656-1671). L’impianto centrale ottagonale è funzionale al racconto delle Opere del Pio Monte della Misericordia: infatti i dipinti sugli altari rimandano alle attività caritatevoli dell’Ente, a partire dall’altare maggiore, con il famoso capolavoro di Caravaggio che sintetizza le opere della misericordia corporale.
Incredibilmente, le iconografie dei dipinti Seicenteschi possono richiamare simbolicamente le diverse attività assistenziali dell’Ente svolte ancora oggi in diversi settori.
Dal lunedì al sabato si celebra la Santa Messa alle 9.30
- Tutto
- Sezione c ante
- Sezione contemporanea
Angela Carubba Pintaldi, Manto della Misericordia (2016)
Video, lana e Pigmenti, donazione dell’artista (2016)
Yasugari Nakagomi, Londscape N. 1075 (Dedicated to Caravaggio and Pio Monte della Misericordia)-2013
Olio su Tela, donazione dell’artista. (2014)
Amedeo Sanzone, Vesuvius 2015
Lexan, acrilico e pietra lavica, donazione dell’artista (2015)
Laddie John Dill, Analytics aspect of Caravaggio as Seen by LJD 2015
Alluminio aereospaziale 6061, donazione dell’artista (2015)
Omar Galliani, Genealogie dall’ombra (2017)
Pastello su carta, donazione dell’artista (2017)
Hermann Nitsch Die Eroberung Jerusalem 1971 – 2008
Dono dell’artista per il progetto “Sette Opere per la Misericordia” – 2014 Hermann Nitsch (Vienna, 1938) è esponente massimo dell’Azionismo Viennese, movimento nato intorno agli anni ’60 e caratterizzato dall’attenzione a tematiche psicologiche, masochistiche ed autolesionistiche e dalla predilezione di un tono per lo più dissacrante e profanatorio. Spesso, inoltre, gli azionisti scelgono di utilizzare