1) Introduzione al Pio Monte della Misericordia

Gentile Ospite, benvenuto al Pio Monte della Misericordia!

Avrà modo di conoscere la storia e lo straordinario patrimonio artistico e culturale di una delle più importanti e antiche Istituzioni benefiche napoletane ancora attiva sul territorio, un’istituzione che ancora oggi prosegue la sua attività nel palazzo e nella chiesa che furono edificati oltre 4 secoli fa.

Napoli, nel XVII secolo, è protagonista di una grave crisi politica ed economica che influisce su tutti gli aspetti della realtà sociale. Il popolo viveva in povertà, soffriva la fame e le cattive condizioni igieniche erano causa di frequenti e diffuse epidemie, prodotte anche dalla pratica comune di lasciare abbandonati i cadaveri lungo le strade senza sepoltura. Infatti i cimiteri furono istituiti solo a metà del Settecento.

In questo periodo difficile nascono molte confraternite che aiutano i più sofferenti nei modi più diversi e svolgono un ruolo importantissimo nel sostegno ai più bisognosi, tra queste vi è il Pio Monte della Misericordia, fondato nel 1602 da sette nobili appartenenti a importanti famiglie napoletane. Come raccontano le antiche fonti storiche, già dal 1601 i fondatori cominciarono a prestare il loro aiuto, una volta al mese, ai malati nell’Ospedale degli Incurabili raccogliendo le prime elemosine. Le riunioni si tenevano ogni venerdì e fu così che per gestire il denaro che si andava via via accumulando e organizzare l’assistenza, i sette aristocratici fondarono il Pio Monte della Misericordia. Questi Associati offrivano il proprio lavoro e le risorse economiche dedicandosi alle opere di carità, come sono elencate nel Vangelo di San Matteo nel cosiddetto “discorso della montagna”. La Vergine Maria, Madre di Misericordia, fu scelta come patrona e a Lei fu dedicata la chiesa e il capolavoro di Caravaggio sull’altare privilegiato.

Dalla prima Capitolazione del Monte, cioè il regolamento di questo Istituto, approvata dal Re Filippo III di Spagna nel 1604 e da Papa Paolo V Borghese l’anno seguente, i sette nobili che gestivano l’amministrazione si chiamarono Governatori e uno di loro a turno era responsabile delle economie generali. I loro nomi sono incisi sulla grande lapide collocata nel cortile del palazzo e gli stemmi delle loro casate sono esposti nel salone al primo piano.

Cosa straordinaria per un’Istituzione di questo tipo e per i tempi, anche le donne vi furono ammesse a partire dal 1611. Ancora oggi, l’attività del Pio Monte è più che mai viva e prosegue il suo lavoro in collaborazione con molte Associazioni ed Enti che lavorano nel sociale.