32) Urna per votazioni e scatola con ballotte

bottega napoletana

seconda metà del XIX secolo

legno dipinto e dorato, cm 34 x 25 x 21

legno e carta, diametro cm 11.5

raso e cotone, cm 1.5

 

Questi oggetti, molto rari e dall’aspetto misterioso, sono realizzati da artigiani napoletani e usati dagli Associati e Governatori del Pio Monte della Misericordia per specifici scopi come ad esempio le votazioni segrete. Il gruppo di oggetti è costituito da un bussolotto (contenitore adatto a raccogliere le votazioni) e 56 ballotte (piccole palline di stoffa) contenute in una scatola tonda con coperchio.

Già nel primo regolamento trascritto in occasione dell’approvazione del Re Filippo III di Spagna nel 1604 è descritto il sistema di votazione dei sette governatori da parte dell’assemblea generale degli associati, che avveniva con “ballotte secrete”. Per prendere parte alla votazione, gli associati non dovevano essere in numero inferiore a 80 e ciascuno di essi doveva avere almeno diciotto anni. I gentiluomini che desideravano far parte di questa Associazione ne richiedevano l’ammissione prima ai Governatori, i quali, dopo aver dato – in forma anonima – il loro consenso, passavano la proposta alla giunta generale degli associati, che si esprimeva, a maggioranza, sull’ingresso del nuovo membro. Talvolta, anche decisioni particolarmente delicate o che prevedevano una grande spesa potevano essere prese con una votazione anonima. Come recita un documento del 1605: “Et la conclusione si faccia in ballotte segrete”.

Il bussolotto, in legno dipinto in verde scuro e oro, ha una forma funzionale agli usi sopra descritti e si divide in tre parti: quella superiore presenta un vano circolare frontale per poter introdurre la mano del votante che, nascosta dalla struttura, lascia cadere la ballotta verso il ‘sì’ o verso il ‘no’ indicati nel piano superiore che copre il bussolotto; la parte centrale, dorata, presenta due elementi curvilinei bombati; la parte inferiore alloggia due cassettini per la raccolta dei voti.

Le piccole “ballotte”, di forma sferica e realizzate in stoffa – 19 con fondo in raso celeste e 37 con fondo in velluto blu – sono accuratamente ricamate in cotone, a raffigurare i sette monti sormontati da una croce, emblema di questo Istituto. Non sappiamo con precisione quando questi oggetti sono stati realizzati ma gli studiosi, secondo la loro foggia e manifattura, li ritengono della seconda metà del XIX secolo.

Logiche e modalità elettive di governatori e associati sono rimaste pressoché immutate nell’arco di quattro secoli, giungendo fino ad oggi, benché attualmente si usino urne più semplici e moderne.